La longevità NON è più un SEGRETO: ecco lo studio rivoluzionario

La longevità non è più un segreto, oggi conosciamo la chiave per vivere 110 anni: nell’era dell’informazione l’ignoranza è una scelta!

Le prossime righe saranno le più importanti che leggerai oggi se ci tieni al tuo fisico e alla tua vita, perchè ricordati che la salute e la longevità sono gratis fino a quando non le avrete più.

PS. Se hai dubbi o domande scrivimi all’indirizzo mail danieldragomir8@gmail.com

Cos è la longevità?

L’invecchiamento è un processo fisiopatologico graduale e irreversibile che comporta un declino delle funzioni cellulari e tissutali, con un conseguente aumento del rischio di malattie legate all’età (Guo J. et al., 2022).

È un percorso inevitabile, ma non per questo del tutto indipendente da noi: la ricerca mostra infatti che lo stile di vita può influenzare in modo significativo come affrontiamo questa fase della vita.

Dal punto di vista scientifico, capire davvero che cosa significhi invecchiare è ancora oggetto di dibattito. Alcuni meccanismi sono stati chiariti, altri restano poco definiti.

Viviamo in un mondo sempre più longevo, ma ciò non vuol dire che l’enigma dell’invecchiamento sia stato risolto del tutto.

Secondo l’Istat, vengono definiti “anziani” i soggetti con età pari o superiore a 65 anni .

Questa classificazione è utile a livello amministrativo, ma non rispecchia le reali evidenze biologiche: il corpo umano non segue criteri anagrafici così netti, e non tutte le persone mostrano lo stesso grado di fragilità allo stesso momento della vita.

La complessità dell’invecchiamento emerge dall’interazione tra fattori genetici, epigenetici, metabolici, immunitari e ambientali.

Da un certo punto di vista, l’invecchiamento può essere visto come la progressiva perdita della capacità di affrontare situazioni stressanti. È ciò che osserviamo quando definiamo una persona anziana come fragile o vulnerabile.

Un organismo che invecchia non si distingue necessariamente per la presenza di una malattia specifica, ma per la ridotta capacità di regolare i propri sistemi quando si presentano eventi stressanti.

In altre parole, non è tanto il problema in sé a fare la differenza, ma la capacità (sempre più limitata con l’età) di reagire ad esso.

Un dato particolarmente rilevante riguarda il cancro: la ricerca ha mostrato che solo il 5-10% di tutti i casi può essere attribuito a difetti genetici, mentre il restante 90-95% ha origine da fattori ambientali e legati allo stile di vita (Anand P. et al., 2008).

Tra i principali fattori di rischio ci sono il fumo di sigaretta, una dieta ricca di cibi fritti o carne rossa, l’abuso di alcol, l’esposizione solare non protetta, gli inquinanti ambientali, le infezioni, lo stress cronico, l’obesità e la sedentarietà.

Tutti elementi che, sommati, incidono profondamente sulla qualità dell’invecchiamento.

L’evoluzione della longevità

Fonte: Riley (2005); Zijdeman et al. (2015); HMD (2024); UN WPP (2024)

La longevità attuale è una delle conquiste più straordinarie dell’umanità ✨.

Grazie ai progressi tecnico-scientifici iniziati circa due secoli fa, l’aspettativa di vita globale è passata da 32 a oltre 72 anni in poco più di un secolo .

Per millenni la media si è mantenuta tra i 25 e i 35 anni, ma questo dato era fortemente influenzato dall’alta mortalità infantile.

Molti decessi in età adulta erano dovuti a incidenti o guerre, non a malattie infettive, e chi superava questi ostacoli poteva arrivare anche a 70 anni.

In biologia la longevità indica la durata della vita oltre il limite medio della specie, ma la vera sfida è unire quantità e qualità ⚖️.

Un recente studio su The Lancet Public Health (GBD 2021 Europe Life Expectancy Collaborators, 2025) mostra come paesi come Norvegia, Islanda, Svezia, Danimarca e Belgio abbiano continuato a ridurre la mortalità per tumori e malattie cardiovascolari anche dopo il 2011 e durante la pandemia .

In Italia invece i progressi si sono rallentati e il Covid ha aggravato la situazione.

La causa principale è il peggioramento degli stili di vita: obesità, cattiva alimentazione e sedentarietà stanno annullando i benefici della medicina.

L’Italia mantiene comunque un’aspettativa di vita alta grazie al sistema sanitario, mentre paesi come l’Islanda la raggiungono grazie a stili di vita più sani.

Al telegiornale si celebra il fatto che viviamo 2 anni e mezzo più della media europea , ma raramente si dice che la speranza di vita in salute resta ferma a 59 anni.

Questo significa che gli ultimi 25-26 anni vengono spesso vissuti con problemi di salute cronici.

La vera sfida non è solo vivere di più, ma vivere meglio.

La rivoluzione della longevità

In uno studio del 2024 sono stati analizzati 353.742 adulti, osservati in media per quasi 13 anni. Nel periodo di follow-up sono morte 24.239 persone (Bian Z. et al., 2024).

Sono stati considerati “prematuri” i decessi avvenuti prima dei 75 anni.

I ricercatori hanno valutato due aspetti principali:

  1. Genetica → un punteggio basato su 19 varianti associate alla durata della vita.

  2. Stile di vita → sei fattori chiave: fumo, alcol, attività fisica, peso corporeo, qualità del sonno e alimentazione.

Chi presentava una predisposizione genetica sfavorevole mostrava un aumento del rischio di morte prematura del 21% rispetto a chi aveva geni “favorevoli”.

Chi seguiva uno stile di vita sfavorevole aveva invece un rischio più alto del 78% rispetto a chi adottava comportamenti salutari.

La combinazione peggiore (cattivi geni + cattive abitudini) portava a un rischio più che doppio (HR 2,04). Ricorda questo: gli effetti di geni e stile di vita si sommano, non si moltiplicano.

La buona notizia è che uno stile di vita favorevole può compensare circa il 60% del rischio genetico.

In pratica, anche chi eredita una predisposizione sfavorevole può ridurre il divario e avvicinarsi molto a chi ha geni più “fortunati”, semplicemente adottando buone abitudini.

I quattro pilastri più potenti emersi sono:

  1. Non fumare

  2. Fare attività fisica regolare ‍♂️

  3. Dormire 7–8 ore per notte

  4. Seguire una dieta equilibrata

Lo studio conferma che la genetica spiega solo una parte della durata della vita (circa il 16%). Il resto dipende da ambiente e scelte quotidiane.

Nota “dietetica”: i punteggi di dieta sana si basano su criteri consolidati:

  • più frutta e verdura (almeno 5 porzioni al giorno),

  • preferire cereali integrali a quelli raffinati,

  • consumare pesce con regolarità e limitare le carni rosse, soprattutto quelle lavorate,

  • scegliere grassi insaturi (olio vegetale, frutta secca) al posto dei saturi (burro, formaggi grassi),

  • ridurre zuccheri aggiunti e bevande zuccherate,

  • moderare il consumo di sale.

In altre parole, la genetica conta, ma il vero potere di allungare e migliorare la vita è nelle nostre scelte quotidiane.

I 9 segreti della longevità

Le Zone Blu sono quelle aree del mondo dove le persone vivono più a lungo e in salute .

Studi hanno rivelato che, nonostante siano distanti tra loro, condividono nove abitudini comuni, chiamate “Power 9”, che sembrano essere il segreto della loro longevità.

Quali sono?

Uno dei fattori principali è muoversi naturalmente ogni giorno.

Gli abitanti delle Zone Blu non fanno necessariamente palestra, ma mantengono uno stile di vita attivo, lavorando nei campi o camminando spesso.

Avere uno scopo nella vita è un altro elemento chiave. Sapere perché ci si alza la mattina dona energia e motivazione, influenzando positivamente sia la mente che il corpo .

Anche ridurre lo stress fa la differenza. Che sia attraverso rituali rilassanti o vivendo in ambienti tranquilli, la calma è una costante nelle loro giornate ☕.

La regola dell’80% è semplice ma potente: smettere di mangiare prima di essere completamente pieni ️. Questo evita eccessi e aiuta a mantenere un peso equilibrato.

La loro dieta è prevalentemente vegetale, con tante verdure, legumi e poca carne . Un’alimentazione ricca di nutrienti ma povera di grassi saturi contribuisce a una salute migliore.

Bere alcol con moderazione (o meglio evitarlo proprio) è sicuramente un punto importante. Ricordiamo che l’alcol è cancerogeno (si, anche se bevi vini super costosi).

L’appartenenza a una comunità, spesso religiosa, crea un senso di connessione e supporto . Anche la famiglia è al centro della loro vita, rafforzando legami e sicurezza emotiva.

Infine, vivere in un ambiente che promuove comportamenti sani fa sì che le buone abitudini siano condivise e incoraggiate tra tutti .

Contrariamente a quanto si pensava, la genetica influisce solo per il 20% sulla longevità, mentre l’80% dipende dallo stile di vita.

Ecco perchè non devi trovare scuse!

Di fronte a questi dati, la prima obiezione che spesso viene sollevata è che, vivendo più a lungo, sia inevitabile ammalarsi di qualcosa.

Ciò che appare però davvero inquietante è il crescente numero di tumori in età giovanile .

In passato questi casi erano talmente rari da essere riportati come episodi eccezionali nella letteratura scientifica.

Oggi, invece, ogni oncologo incontra regolarmente pazienti giovani e giovanissimi, senza che la cosa sorprenda più di tanto.

Alcuni sostengono che l’aumento delle diagnosi sia solo apparente e dovuto a migliori capacità diagnostiche.

Invece la conferma del contrario arriva dalle popolazioni che vivono ancora in condizioni preindustriali, dove, pur con le attuali possibilità diagnostiche, queste malattie risultano quasi assenti.

All’estremo opposto, troviamo gli ultracentenari in salute straordinaria: persone che raggiungono i 100 anni e oltre mantenendo indipendenza, lucidità e vitalità, con scarso ricorso a farmaci o ospedalizzazioni.

Questi individui restano in salute fino agli ultimi giorni, senza sviluppare tumori o malattie cardiovascolari.

Purtroppo, nella società contemporanea – soprattutto nei paesi occidentali – rappresentano eccezioni rare.

Molti tendono a ridurre l’importanza dello stile di vita, attribuendo le malattie croniche esclusivamente ai geni.

Ma i dati storici smentiscono chiaramente questa idea:

50-100 anni sono un arco di tempo troppo breve perché il patrimonio genetico di una popolazione cambi in modo significativo
I geni del secolo scorso sono identici a quelli attuali
Eppure oggi ci ammaliamo molto di più

La genetica può aumentare il rischio, ma non è una condanna. Al contrario, è un motivo in più per adottare abitudini di vita corrette che possono compensare eventuali predisposizioni.

I geni possono essere paragonati alle carte distribuite all’inizio di una partita : forse non sempre favorevoli, ma il risultato finale dipende da come decidiamo di giocarle.

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Chi sono gli autori?

Gli autori del corso ufficiale e rivoluzionario sulla longevità sono Umberto Miletto e Daniel Dragomir, due Coach laureati in Scienze Motorie che vogliono trasformare la vita degli over 55 anni.

Al telegiornale una recente notizia vantava il nostro paese perchè viviamo 2 anni e mezzo in più rispetto alla media europea

Nessuno però ti dice che la speranza di vita in salute rimane tristemente ferma a 59 anni: in altre parole i tuoi ultimi 26 anni di vita sei destinato a trascinarti avanti afflitto da problemi di salute.

Il nostro obiettivo è aiutarti a raggiungere il tuo, ossia vivere a lungo e vivere meglio, perchè nessuno vuole sopravvivere, ma vivere!

Secondo l’AIFA rischi di spendere fino a 776 euro l’anno per i farmaci, che spesso coprono i sintomi senza risolvere i problemi, anzi aggiungendo effetti collaterali.

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Bibliografia

Guo J, Huang X, Dou L, Yan M, Shen T, Tang W, Li J. Aging and aging-related diseases: from molecular mechanisms to interventions and treatments. Signal Transduct Target Ther. 2022

Anand P, Kunnumakkara AB, Sundaram C, Harikumar KB, Tharakan ST, Lai OS, Sung B, Aggarwal BB. Cancer is a preventable disease that requires major lifestyle changes. Pharm Res. 2008

GBD 2021 Europe Life Expectancy Collaborators. Changing life expectancy in European countries 1990-2021: a subanalysis of causes and risk factors from the Global Burden of Disease Study 2021. Lancet Public Health. 2025

Bian Z, Wang L, Fan R, Sun J, Yu L, Xu M, Timmers PRHJ, Shen X, Wilson JF, Theodoratou E, Wu X, Li X. Genetic predisposition, modifiable lifestyles, and their joint effects on human lifespan: evidence from multiple cohort studies. BMJ Evid Based Med. 2024

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