GRASSO ADDOMINALE: Quanto è davvero PERICOLOSO?

In quest’articolo parliamo di una questione che va ben oltre l’estetica: il “grasso addominale pericoloso”.

Nel mio ruolo di laureato in Scienze Motorie, con anni di esperienza nel campo del movimento, della composizione corporea e della prevenzione, desidero infatti rivolgermi in modo preciso e tecnico a chi è nella fascia d’età 40-50 fino ai 60 anni e oltre all’estetica è sensibile alle tematiche inerenti la salute.


Differenza fra grasso addominale sottocutaneo e grasso viscerale

Per prima cosa è fondamentale chiarire due tipologie anatomiche molto diverse di accumulo adiposo, spesso confuse nella conversazione comune.

1. Grasso sottocutaneo

https://my.clevelandclinic.org/-/scassets/images/org/health/articles/23968-subcutaneous-fat
https://www.mayoclinic.org/-/media/kcms/gbs/patient-consumer/images/2013/08/26/10/34/wo00128_im03913_mcdc7_belly_fatthu_jpg.jpg
https://nutrizionistaenricoveronese.it/wp-content/uploads/2023/06/grasso-sottocuneao-grasso-viscerale-differenze.jpg
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Il grasso sottocutaneo è quello che si trova immediatamente al di sotto della pelle, lungo l’addome, le braccia, i glutei, le cosce. È “pinzabile”, morbido al tatto, e in molti casi viene percepito visivamente come “gonfiore” o “addome a mela” ma sostanzialmente localizzato nella fascia superficiale.
Questo tessuto ha funzioni anche “protettive” — ad esempio termoregolazione, deposito energetico — e non necessariamente è associato a rischi elevati. Come spiegato da una fonte della University of Washington: “subcutaneous fat lies just beneath the skin… while visceral fat … is stored within and between our internal organs.” mednews.uw.edu

2. Grasso viscerale

https://my.clevelandclinic.org/-/scassets/images/org/health/articles/24147-visceral-fat
https://egriftasv.com/_next/image?q=75&url=%2F_next%2Fstatic%2Fmedia%2Fcam4.6e3c94d8.png&w=1920
https://www.researchgate.net/publication/232254444/figure/fig1/AS%3A638982148861954%401529356624367/Major-adipose-depots-in-humans-Subcutaneous-adipose-tissues-include-abdominal-and.png
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Il grasso viscerale, invece, è quello che si accumula all’interno della cavità addominale, tra gli organi interni (fegato, intestino, pancreas) e dietro la parete addominale. È nascosto, non pinzabile facilmente, ed è associato a un substrato metabolico molto più “reattivo”. Come indicato dalla Cleveland Clinic: “Visceral fat lives deep in your belly. It surrounds your organs … Subcutaneous fat is just under your skin.” Cleveland Clinic

GONFIORE ADDOMINALE E GLUTINE

Il gonfiore addominale rappresenta uno dei disturbi gastrointestinali più frequenti nella popolazione generale, ma quando è associato alla celiachia assume caratteristiche particolari che meritano un’analisi approfondita.

Come devi comportarti?

Come devi mangiare?

E, soprattutto, come puoi capire effettivamente se il problema è realmente il glutine?

Affrontiamo l’argomento in modo COMPLETO nel seguente articolo:

>> Gonfiore addominale e celiachia: sintomi, cause e strategie per gestirli

Tabella di confronto

Caratteristica Grasso Sottocutaneo Grasso Viscerale
Localizzazione sotto la pelle, superficiale all’interno della cavità addominale
Aspetto al tatto morbido, “pinzabile” più duro, “fermo” al tatto
Funzioni/ruolo deposito energetico, protezione termica “attivo” metabolicamente, secrezione ormonale/infiammatoria
Rischio metabolico relativamente più basso molto più elevato
Misurazione visiva/tatto evidente/pinzabile nascosto, “addome duro”, non sempre evidente

Alla luce di tutto ciò, quando parliamo di “grasso addominale pericoloso”, ci riferiamo prevalentemente al grasso viscerale. È questo che richiede maggiore attenzione e azione.


Perché il grasso viscerale è davvero pericoloso

Andando più in profondità, e portando la lente della scienza — importante per un pubblico attento alla competenza — possiamo evidenziare i meccanismi e gli studi che spiegano il motivo del pericolo.

Meccanismi biologici

  • Il tessuto adiposo viscerale ha una maggiore attività lipolitica, libera più acidi grassi liberi nel circolo portale (verso il fegato) e produce più citochine pro-infiammatorie (es. IL-6, TNF-α) rispetto al sottocutaneo. UIC Oggi+1

  • Questa localizzazione “vicina” agli organi vitali significa che l’accumulo viscerale può interferire con funzionalità epatica, insulinica, vascolare. Per esempio, uno studio su soggetti con obesità addominale ha mostrato che la riduzione del grasso viscerale ha portato a miglioramenti significativamente superiori nei parametri di insulino-resistenza rispetto alla riduzione del grasso sottocutaneo. PubMed

  • Ulteriori evidenze mostrano che il rapporto tra volume viscerale e sottocutaneo (VSR, visceral-to-subcutaneous ratio) è predittivo di co-morbosità metaboliche indipendentemente dall’indice di massa corporea (BMI). PubMed+1

Studi scientifici

  • Un lavoro longitudinale su oltre 10.000 soggetti ha mostrato che una VFA (Visceral Fat Area) superiore a circa 130 cm² negli uomini e 85.7 cm² nelle donne era significativamente associata ad un aumento dell’incidenza di diabete tipo 2. PubMed

  • L’articolo “Greater beneficial effects of visceral fat reduction compared with subcutaneous fat reduction…” ha concluso che la riduzione del grasso viscerale produceva miglioramenti più marcati nei valori di glucosio a digiuno, insulina e HOMA-IR rispetto alla riduzione del grasso sottocutaneo. PubMed

  • Altri studi segnalano che l’accumulo viscerale è un fattore di rischio per mortalità indipendente da BMI, indicando che anche persone con peso “normale” ma alto grasso viscerale possono trovarsi in condizioni critiche. UIC Oggi+1

Tutto ciò conferma che il grasso addominale pericoloso non è solo un problema estetico, ma una questione fisiologica, ormonale e metabolica, da affrontare con competenza e strategia.


Quanto è importante nella fascia 40-60 anni

Per coloro che si trovano nella fascia 40-50 o 50-60 anni, l’attenzione al grasso viscerale assume ulteriore rilevanza per vari motivi:

  • Dopo i 40 anni, la diminuzione della massa magra (sarcopenia nascente), la variabilità ormonale (inclusa la menopausa nelle donne), e i cambi di stile di vita tendono a favorire accumulo adiposo viscerale.

  • Le persone in questa fascia spesso hanno responsabilità familiari/professionali che riducono il tempo per attività fisica, e aumentano lo stress e la sedentarietà.

  • Intervenire adesso significa prevenire l’insorgenza di malattie croniche (diabete tipo 2, dislipidemia, ipertensione, steatosi epatica) che tendono a manifestarsi dopo anni di accumulo e disfunzione metabolica.

Come professionista esperto esercito, è mio compito suggerire un approccio tecnico-pratico: non un “dietro la vetrina”, ma una guida basata su evidenze e logica del corpo.

grasso addominale pericoloso


Strategie efficaci per ridurre il grasso addominale pericoloso

Di seguito presento un protocollo basato su evidenza, con tre blocchi principali: valutazione iniziale, allenamento mirato, nutrizione e stile di vita.

A. Valutazione iniziale

  1. Misurazione della circonferenza vita: per la fascia 40-60 anni, una circonferenza vita > 102 cm negli uomini o > 88 cm nelle donne può indicare eccesso di grasso viscerale.

  2. Relazione vita/fianchi (WHR – waist-hip ratio): utile per stimare distribuzione adiposa.

  3. Qualità della composizione corporea: se disponibile, esame DEXA o TAC per valutare VFA/SFA (non sempre praticabile, ma se accessibile fornisce grandi informazioni).

  4. Stato fisico e capacità metabolica: test di resistenza aerobica (es: camminata test 6 min), forza muscolare, flessibilità.

  5. Profilo clinico: glicemia a digiuno, HOMA-IR, trigliceridi, colesterolo HDL/LDL, pressione arteriosa — per monitorare fattori di rischio.

Come dimagrire in menopausa: alimentazione, allenamento e strategie pratiche

La menopausa è una fase naturale della vita della donna, che solitamente si presenta tra i 45 e i 55 anni.

In questo periodo, il corpo subisce importanti cambiamenti ormonali che influenzano il metabolismo, la distribuzione del grasso e il benessere generale.

Molte donne notano che diventa più difficile dimagrire in menopausa: il grasso tende ad accumularsi su addome, fianchi e cosce, aumenta il senso di stanchezza e possono comparire dolori articolari.

La buona notizia?

Con un approccio corretto è assolutamente possibile ritrovare energia, perdere peso e migliorare la forma fisica.

Leggi l’articolo approfondito:

Come dimagrire in menopausa: 7 Passi PRATICI – Guida Completa

https://youtu.be/Iy-lsyBnH0I?si=AKhGXiUL5Z0QKuVJ

B. Allenamento specifico

Obiettivo: riduzione del grasso viscerale + mantenimento/aumento della massa muscolare.

  • Allenamento aerobico moderato: almeno 150 minuti/settimana (walking brisk, bici, ellittica) come base. Come indicato dalla Cleveland Clinic, è il minimo consigliato. Cleveland Clinic

  • Inserire sessioni di alta intensità intermittente (HIIT) o intervalli in cui superare la soglia aerobica (30-60 sec sprint/camminata veloce). Studi mostrano che l’HIIT è particolarmente efficace nella riduzione del grasso intra-addominale.

  • Resistenza muscolare: 2-3 volte a settimana esercizi multi-articolari (squat, affondi, trazioni, panca) + esercizi core (plank, bridge, pallof press) per stimolare muscoli addominali profondi e grandi catene muscolari.

  • Allenamento della forza è fondamentale nella fascia 40-60 anni per contro-bilanciare la perdita di massa magra (sarcopenia) e supportare il metabolismo basale.

  • Esempio di micro-ciclo (settimanale):

    • Lun: aerobico 30 min + core

    • Mer: forza totale corpo (45 min)

    • Ven: intervalli 20 min + camminata 20 min

    • Sab: forza circuito (30 min)

    • Giorni liberi: camminata leggera, stretching, mobilità.

C. Nutrizione e stile di vita

  • Deficit calorico moderato (es: -10-20 % rispetto al fabbisogno) per permettere la riduzione adiposa senza perdita eccessiva di muscolo.

  • Nutrienti favorevoli: proteine ≥ 1.2 g/kg peso corporeo/giorno per preservare massa muscolare; carboidrati preferibilmente da cereali integrali, verdure; grassi mono-insaturi (olio EVO, noci) e riduzione dei grassi saturi/trans.

  • Riduzione dell’insulina post-prandiale: evitare picchi glicemici (zuccheri semplici, bevande zuccherate) che favoriscono deposito viscerale.

  • Alcol: limitazione, poiché l’eccesso favorisce l’accumulo viscerale specialmente sopra i 40 anni.

  • Sonno e gestione dello stress: la produzione di cortisolo elevato è associata ad aumento del grasso viscerale. Quindi target: 7-8 ore di sonno, gestione dello stress (meditazione, respirazione, attività piacevoli).

  • Attività quotidiane: incremento dei NEAT (non-exercise activity thermogenesis): camminare più spesso, uso scale, pause attive nel lavoro d’ufficio, evitare sedentarietà prolungata.


Un approccio integrato e personalizzato

Un’applicazione concreta per la fascia 40-60 anni:

  • Valutazione iniziale: misuriamo circonferenza vita, test forza e resistenza, valutazione nutrizionale.

  • Obiettivo a 12 settimane: riduzione del girovita di 3-5 cm, miglioramento del test di camminata 6 min di almeno 10 %, aumento della forza medio del 5-10 %.

  • Monitoraggio mensile: circonferenza vita, peso, % massa magra (se disponibile), sedute di allenamento completate.

  • Adattamento programmato: aumentare progressivamente intensità e volume dell’allenamento, modificare stimoli se plateau.

  • Ruolo del professionista: come laureato in Scienze Motorie, posso guidare la prescrizione dell’allenamento, la coerenza con la nutrizione, e spiegare perché ogni componente conta.


Grafico esemplificativo

https://ichef.bbci.co.uk/images/ic/480xn/p06105bk.png
https://bjsm.bmj.com/content/bjsports/57/16/1035/F2.large.jpg
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Esempi grafici di come la riduzione del grasso viscerale (asse y) risponde all’allenamento/deficit calorico (asse x) e come la circonferenza vita si correla con rischio metabolico.


Casi pratici e suggerimenti per la fascia di età 40-60

  • Caso tipico: uomo 52 anni, lavoro prevalentemente sedentario, circonferenza vita 103 cm, attività fisica limitata a 1-2 passeggiate settimanali. Obiettivo: trasformare la “pancia” in core forte, riducendo il grasso viscerale. Soluzione: camminata veloce 4×30 min + 2 sessioni forza/week + alimentazione moderatamente ipocalorica + riduzione alcol.

  • Caso donna menopausa: 48 anni, ciclo finito, aumento peso addominale, vita 92 cm. Considerare la diminuzione estrogenica che favorisce deposito viscerale. Inserire esercizi di forza (due sessioni dedicate) + HIIT moderato (es: 20 min) + proteine adeguate + evitate troppi carbo-snack serali.

  • Suggerimenti tecnici:

    • Durante l’allenamento forza, utilizzare carichi che permettono 8-12 ripetizioni per esercizio multi-articolare, 3-4 serie.

    • Esercizi core: plank lato, pallof press con elastico, dead bug, che stimolano i muscoli profondi addominali (trasverso dell’addome) e migliorano l’efficienza del “corsetto” interno, utile nel migliorare la postura e la funzione respiratoria.

    • In allenamento aerobico, misurare la frequenza cardiaca: target ~65-75% della frequenza cardiaca massima per la sessione classica, e 85-90% per brevi intervalli HIIT.

    • Progressione: ogni 4-6 settimane aumentare il volume (es: +10% minuti) o l’intensità (es: inserire pendenza camminata, o corso bicicletta +15%).

    • Nutrizione: valutare l’indice glicemico dei carboidrati, preferendo alimenti con IG medio-basso; verificare proteine distribuite su 3-4 pasti al giorno, almeno uno post-allenamento.


Conclusioni

Per chi è nella fascia 40-60 anni, il grasso addominale pericoloso è soprattutto il grasso viscerale: quel deposito profondo che non si vede solo guardandosi allo specchio, ma che si misura con la circonferenza vita, la composizione corporea e la funzione metabolica.
Grazie alla mia formazione in Scienze Motorie e all’approccio tecnico-pratico che ho condiviso, è possibile intervenire in modo mirato, combinando valutazione, allenamento e nutrizione, per ridurre il rischio legato al grasso viscerale e migliorare la qualità della vita.
L’obiettivo non è solo “togliere la pancia”, ma migliorare la salute, sostenere la funzione metabolica, conservare massa muscolare e vivere con energia e controllo.

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Ci vediamo in un prossimo articolo.

Grazie per l’attenzione.


Mattia Babetto Personal Trainer, esperto in ginnastica posturale e di Functional Training. Co-fondatore di fisicofunzionale.com

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Fonti scientifiche principali

  • American College of Sports Medicine (ACSM). Nutrition and Athletic Performance, 2016.
  • Jäger R. et al. International Society of Sports Nutrition Position Stand: Protein and ExerciseJISSN, 2017.
  • Burd N.A. et al. Muscle Protein Synthesis in the Elderly: Impact of Nutrition and Exercise. J Gerontol A Biol Sci Med Sci, 2013.
  • Morton R.W. et al. Protein Intake and Muscle Mass in Resistance Training. Br J Sports Med, 2018.
  • Phillips S.M. et al. Nutrients, 2016.
  • Simopoulos A.P. Biomed Pharmacother, 2002.
  • Tremblay F. et al. Diabetes Care, 2005.

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