Scoliosi: cause e quali esercizi fare per migliorarla

Oggi parliamo di Scoliosi con il Personal Trainer Alberto Rinaldi. Da dove scaturisce questo dismorfismo e andremo a parlare dell’intervento chinesiologico su soggetto con scoliosi idiopatica in età evolutiva.
Per idiopatica si intende una malattia che non si sa da cosa sia causata, e nel nostro caso, la scoliosi è uno stato posturale che probabilmente si ha dalla nascita.

Anatomia della colonna vertebrale

La colonna vertebrale è un insieme di vertebre e si suddivide in quattro differenti porzioni: cervicale, toracica, lombare e sacrococcigea.
Osservando la colo

na vertebrale in proiezione laterale si nota l’alternarsi di curve fisiologiche, due delle quali a concavità posteriore (lordosi cervicale e lombare) e due a convessità posteriore (cifosi dorsale e sacrale).

Per scoliosi si intende una deviazione permanente laterale e rotatoria del rachide, che può avere diverse cause  – ma più spesso idiopatica – e che genera alterazioni estetiche e funzionali. Essa si sviluppa su un sistema di coordinate tridimensionali e non solo sul piano frontale.
Essa si aggrava con la crisi di sviluppo staturale e tende a fermare la sua evoluzione quando le cartilagini cessano l’accrescimento dei corpi vertebrali.
Le varie teorie patogenetiche sull’alterazione scoliotica concordano sulle ragioni della deformazione, dell’inclinazione, della rotazione sul piano orizzontale, ma non spiegano completamente la causa scatenante, ovvero la eziologia.

scoliosi idiopatica

E’ bene  differenziare la scoliosi dagli atteggiamenti scoliotici: la prima o scoliosi organica rappresenta un dismorfismo del rachide; i secondi o scoliosi funzionale, sono dei paramorfismi visibili solo quando la colonna è sotto sforzo.

Classificazione della scoliosi

In rapporto alla formazione della patologia

  • scoliosi idiopatiche,
  • scoliosi congenite,
  • scoliosi acquisite;

in rapporto all’età di prima osservazione della malattia

Età che può essere più o meno lontana da quella nella quale la malattia si è costituita:

  • scoliosi neonatali (0/1 anno): compare nei primi mesi di vita ed in genere presenta una curva unica toracica sinistra, con lieve rotazione dei metameri e prognosi buona. Talora la rotazione è più importante con peggioramento della prognosi.
  • scoliosi infantili: si sviluppano nei primi tre anni, è progressiva e in genere si manifesta con una curva toracica sinistra in alcuni casi molto accentuata.
  • scoliosi giovanili: si sviluppano tra il 4° anno e la pubertà
  • scoliosi dell’adolescenza: si sviluppano dopo la pubertà, èl a meno grave e si presenta più spesso con una curva lombare.
  • scoliosi dell’adulto: si sviluppano dopo la maturità ossea, spesso dovuta ad un peggioramento di una forma minore preesistente o causata da malattie dell’invecchiamento. Quasi sempre genera dolore con limitazione funzionale dell’attività quotidiana e lavorativa.

In rapporto alla sede della curva primitiva

  • scoliosi lombari,
  • scoliosi dorso-lombari,
  • scoliosi combinate dorsali e lombari,
  • scoliosi dorsali,
  • scoliosi cervico-dorsali;

In rapporto alla entità della deviazione angolare della curvatura

  • scoliosi inferiori ai 20°,
  • scoliosi tra i 20° e i 40°
  • scoliosi oltre i 40°.

gradi scoliosi

Eziopatogenesi della scoliosi

Le scoliosi idiopatiche sono le più diffuse. Sono le donne ad esserne maggiormente colpite e come accennato all’inizio , inizia a manifestarsi dalla nascita. I motivi possono essere diversi, può trattarsi di eredità genetica, di familiarità, o può essere un cambiamento sbagliato della muscolatura paravertebrale e tanto altro.
In base a dove è situata la scoliosi, ci sono differenziazioni anatomiche che si possono definire attraverso i seguenti elementi:

  • Curvatura principale o primitiva. 
  • Curvature secondarie o di compenso. 
  • Rotazione di tutto il tratto vertebrale interessato dalla curvatura.
  • Deformazione dei singoli corpi vertebrali
  • Deformazioni del torace. 
  • Modificazioni degli organi endocavitari

Riassumendo quanto detto prima, le scoliosi si possono suddividere in strutturali e funzionali:

  • Strutturali sono quelle in cui è presente un dismorfismo da cause congenite, acquisite e idiopatiche;
  • Funzionali sono quelle qualificate come atteggiamenti scoliotici in cui si riscontra un disallineamento del rachide senza modificazione delle componenti vertebrali e conseguenza di alterazioni posturali, dismetria degli arti inferiori, fattori antalgici e cause psichiche.

La malattia si manifesta e si sviluppa in maniera subdola, senza dolore e senza che le condizioni generali vengano inizialmente compromesse.

 I sintomi più comuni che evidenziano il problema sono rappresentati da:

  • Slivellamento del normale parallelismo tra le due linee congiungenti le spalle e le creste iliache;
  • Slivellamento di una scapola rispetto all’altra;
  • Asimmetria dei <triangoli della taglia>>;
  • Eventuale accenno o presenza di gibbo costale.

Esame radiologico

L’esame radiografico ha un ruolo primario nelle scoliosi idiopatiche: da qui si ricavano i dati essenziali al giudizio prognostico e terapeutico della malattia. I metodi più utilizzati per una valutazione funzionale sono:

  • Metodo di misurazione di COBB (angolo d’inclinazione – asse sagittale): si tracciano le parallele della vertebra limitante superiore ed inferiore, si tirano le perpendicolari e il loro punto d’incontro determina il valore dell’angolo;
  • Metodo Raimondi (angolo di rotazione – asse verticale): si misura la distanza fra il bordo laterale sx e dx della vertebra ruotata calcolando il suo diametro e siricerca il valore in delle apposite tavole per ottenere il grado di rotazione.

Trattamento

 Il programma terapeutico prevede ripetuti e prolungati cicli di ginnastica e controlli posturali periodici per poi iniziare un trattamento più impegnativo in caso di accentuazione del paramorfismo. 

Gli esercizi muscolari sono importanti in quanto stimolano la muscolatura paravertebrale,  riequilibrano i movimenti del tronco, favoriscono una stabilizzazione attiva delle curve. Il tutto deve essere svolto in maniera precisa per evitare che si accentui maggiormente il danno sul rachide colpito.

Nelle forme idiopatiche più gravi, con curvatura superiore ai 20° ma minore di 40° si applica la terapia ortopedica incruenta, consistente nell’applicazione di corsetti ortopedici correttivi che si alternano a corsetti gessati (dipende da quanto sia evoluta la deformità). Nelle scoliosi dorsali, nei pazienti giovani (7-8 anni), specialmente se esiste familiarità, si tende ancora ad applicare, a tempo parziale, un  corsetto tipo Milwaukee (nome della città dove è stato ideato). 

Rotazione nella flessione anteriore

Nella flessione anteriore del busto, il rachide dritto e quello scoliotico hanno atteggiamenti differenti:

  • In una colonna normale  la cifotizzazione tende a portare le apofisi spinose in allineamento anche quando vi sia un atteggiamento scoliotico
  • Quando il rachide risulta deviato lateralmente(avendo già una fase strutturale modificata e quindi uno stato di scoliosi) avviene una rotazione dei corpi vertebrali accentuando così facendo la presenza della gibbosità . 

flessione anteriore scoliosi giibbo

Ginnastica correttiva nel trattamento globale della scoliosi

Ciò che da parte nostra, laureati in scienze motorie, è importante sottolineare è il grande rilievo attribuito all’esercizio fisico preventivo e rieducativo. 

Nelle forme molto lievi specie con soggetti molto giovani, la ginnastica è a volte l’unica terapia possibile. La tecnica delle varie metodiche comprende esercizi:

  • Di correzione assiale (di allungamento);
  • Simmetrici di mobilizzazione e di arpeggio;
  • Di sospensione in appoggio e di trazione;
  • Asimmetrici;
  • Isometrici. 

Trattamento correttivo

Per quanto concerne i risultati la chinesiterapia deve essere indirizzata alla prevenzione o alla riduzione dei danni funzionali provocati dalla scoliosi sull’organismo del paziente. Gli esercizi sono quindi rivolti allo sviluppo ed al rafforzamento di funzioni naturali quali l’equilibrio, il controllo posturale, la stabilità assiale del rachide, il trofismo muscolare, la funzione respiratoria. 

Esercizi in carico

Gli esercizi in carico comprendono tutti quei movimenti che possono essere eseguiti nella stazione eretta o in posizioni che comunque provochino sul alcuni segmenti contrazioni più intense a causa della posizione assunta da altri segmenti sopra- e sottostanti o spostati lateralmente.

Esercizi in scarico

Il decubito è la posizione ideale per ridurre tutti i problemi della statica. Si tratta della posizione più idonea a localizzare lo sforzo, con sufficiente approssimazione, al punto desiderato. È da rilevare come in questa posizione sia possibile eliminare quasi completamente il gioco dei riflessi posturali che condizionano qualsiasi movimento eseguito nella stazione eretta.

Esercizi di allungamento

Gli esercizi di allungamento, estensione, o comunque li si voglia denominare, sono infatti molto utili particolarmente nei casi di scoliosi non molto pronunciata e di atteggiamenti scoliotici. 

Esercizi isometrici

Nei soggetti che presentano atteggiamenti scoliotici o sono portatori di scoliosi modeste si consiglia:

  • Un primo trimestre circa di mobilizzazione attiva in estensione (da seduti);
  • Successivamente, esercizi basati, per quanto possibile, su contrazioni mantenute per 6 secondi circa nella fase di massimo allungamento tutte le volte in cui sia possibile

Quale sport praticare

Fra gli sport consigliati abbiamo il tennis, il basket, la pallavolo e le arti marziali. Il nuoto da anni è  stato praticato per questa patologia ma si è capito che ponendo il soggetto all’assenza di gravità non porta a grandi risultati in quanto uno sforzo meccanico stimola maggiormente un rinforzo della colonna vertebrale.

Conclusioni

In conclusione, il trattamento rieducativo dei vari gradi di scoliosi è molto importante per: migliorare l’equilibrio della muscolatura paravertebrale, la ginnastica respiratoria,  l’educazione motoria e posturale, maggiore tonicità dei muscoli e mobilità articolare. È di grande rilievo procedere con un intervento chinesiologico nelle scoliosi idiopatiche nell’adolescenza, per evitare di creare peggioramenti nella crescita. Lo scopo dell’intervento chinesiologico è quello di: allungare dal lato dove è accorciato, accorciare dove è allungato, derotare e deflettere. Infine, sono consigliati gli sport asimmetrici come il tennis e le arti marziali, mentre il nuoto ormai ha perso il suo valore a causa della mancanza di gravità che non permette di creare sforzi sotto carico.


Articolo a cura del Personal Trainer Alberto Rinaldi, Laureato in Scienze Motorie e Personal Trainer. Lo trovi sul suo profilo Instagram @alberto.r_personal_trainer

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