Il Tonno in scatola è uno degli alimenti più mangiati da chi si allena e ricerca un miglioramento del proprio fisico. Il questo articolo ti voglio spiegare il perchè e valutare quale sia il tonno migliore per chi si allena.
Valori Nutrizionali all’olio e al naturale
Quando si parla di tonno ci sono tante considerazioni da fare. In prims nella maggior parte dei casi, per comodità di assunzione, il tonno maggiormente utilizzato è quello conservato in scatoletta o in vetro.
Per tonno in scatola generalmente ci si riferisce al prodotto ottenuto dal taglio e dalla cottura in acqua (con aggiunta di sale e aromi) del tonno. Dopo questi trattamenti il tonno ricavato viene sgocciolato e sterilizzato, ed è pronto alla conservazione. La conservazione può essere di diversi tipo:
- all’olio d’oliva: inscatolato e immerso nell’olio
- al naturale in salamoia: confezionato in liquido di governo acquoso
Quello che determina la qualità del prodotto finale sono ingredienti utilizzati, le tecniche utilizzate durante la lavorazione e la qualità della materia prima.
I valori nutrizionali variano se è conservato sott’olio o al naturale. Se parliamo di 100 grammi di tonno in scatola sott’olio e sgocciolato mediamente troviamo:
- 25 grammi di proteine
- circa 10 grammi di grassi
- 0 grammi di carboidrati
- circa 190 calorie
Al naturale in 100 grammi troviamo:
- 25 grammi di proteine
- 1 grammo di grassi
- 0 grammi di carboidrati
- circa 109 calorie
Ovviamente i dati sono sempre indicativi in funzione ovviamente della qualità materia prima di origine. Un altro dato importante da valutare all’interno del tonno è la quantità di sali presente nella confezione. In genere quelli più presenti sono il sodio, il potassio e il fosforo. La loro concentrazione è valutabile sono nel tonno sott’olio, quello in salamoia non riporta questo dato.
Nella produzione di tonno in scatola la legge prevede di utilizzare esclusivamente animali appartenenti al genere Thunnus, non obbliga di definire la Specie. Impone solo di utilizzare una sola Specie all’interno della confezione. Negli anni, grazie ad accertamenti degli organi competenti sono state scoperte diverse truffe in cui venivano utilizzate fonti di pesce di scarsa qualità e non ben definibile. Un’indagine recente ha mostrato chiaramente questo: su 165 scatolette provenienti da 10 paesi Europei ed Extra Europei (Italia compresa) una confezione su 3 non era a norma. Conteneva ritagli di più Specie differenti di tonno (fonte 2010 https://www.greenpeace.org/archive-italy/Global/italy/report/2010/mare/tonno-dna-scatolette.pdf)
Non è facile capire la provenienza del tonno in scatola, quindi sempre massima attenzione nella lettura delle indicazioni sul prodotto e affidarsi esclusivamente a marche che rispettano la sostenibilità.
Importante anche valutare l’aggiunta di coloranti e conservanti. Attenzione anche alla presenta si esaltatori di sapidità come il glutammato monosodico E621.
In scatola Vs in vetro
Questa è una sfida che vede vincere di gran lunga il tonno in vetro per la qualità che offre questa tipologia di packaging. Innanzittutto è possibile vedere e apprezzare l’aspetto di ciò che comprima prima dell’acquisto. Questo non è da sottovalutare perchè possiamo valutare il colore del tonno (in genere il coloro rosato è un indicatore di freschetta) e direttamente i filetti. Il vetro rappresenta da sempre uno dei materiali maggiormente utilizzati nella conservazione dei cibi. È un materiale inerte con un bassissimo rischio di interazione con il cibo, preservanto tutte le qualità organolettiche e nutrizionali dell’alimento conservato. E per di più è un materiale completamente riciclabile.
Le scatolette di tonno vanno bene, anche se il consiglio è quello di prediligere i formati più grandi. Nelle scatolette più grandi il tonno è di qualità superiore, i tagli sono migliori e risulta meno sminuzzato. Perchè quasi sempre nelle scatolette piccole finiscono i rimasugli delle scatole più grandi. Ovviamente il tonno in vetro per via del packaging ha un costo più elevato.
Tonno e Mercurio
La forma di mercurio pericolosa è il metilmercurio, che risulta in certe concentrazioni tossica. Purtroppo l’inquinamento dei mari è sempre maggiore e il pescato risulta sempre più contaminato da sostanze pericolose. Se da un lato mangiare il pesce ha determinati vantaggi nutrizionali, dall’altra bisogna presentare attenzione alla provenienza.
Essendo il tonno un pesce predatore di grossa taglia rappresenta una delle principali fonti di mercurio nella dieta. Il tonno si nutre di altri pesci che, per via dei mari inquinati, hanno già ingerito inavvertitamente la loro dose di mercurio. A questo punto il tonno accumula il mercurio nelle sue carni. E noi essendo l’ultimo anello della catena alimentare andremo a mangiare carni contaminate con il mercurio.
I tonni con maggiore contaminazione di mercurio provengono dal Golfo del Messico. Quelli proveniente dai mari asiatici e dalle isole del Pacifico risultano meno inquinati. Quind prestare sempre attenzione all’etichetta. Cercare di adottare un’alimentazione variegata e sempre il primo consiglio da adottare. Fissarsi a mangiare scatolame di tonno come se non ci fosse un domani non è la soluzione migliore. Il consiglio è variare anche di tanto in tanto la marca usata, in questo modo se per caso il tonno che stiamo mangiando è contaminato il variare ci permette di ridurre i rischi.
Video sulla questione Tonno
Il consiglio potrebbe essere mangiare il tonno in scatola, meglio in vetro ovviamente, un paio di volte la settimana. Cercate nelle altre occasioni di prediligere il pesce fresco.