Dieta LOW CARB: Massa Muscolare, Grasso Addominale e Resistenza Insulinica

Ciao e benvenuto in questo nuovissimo articolo in cui parliamo ancora una volta di dieta low carb.

Se sei anche tu un appassionato di allenamento e di benessere in generale saprai bene come questa tipologia di dieta oggi è sulla bocca di molte persone come altre quali la dieta chetogenica, il digiuno intermittente e altri approcci similari.

Ho già dedicato un articolo dove ho realizzato un vera e propria guida che se non hai letto ti invito a leggere, eccolo:

>> Guida Pratica alla DIETA LOW CARB

Oggi intendendo scendere ancora di più nel profondo e analizzare alcuni aspetti fisiologici e biochimici per:

  • comprenderne a fondo l’efficacia e il funzionamento
  • fornire a te che leggi ulteriori strumenti per capire se questa è la tipologia di approccio nutrizionale che cercavi

Infatti in questo articolo parleremo:

  1. 5 pilastri della dieta low carb
  2. 3 motivi scientifici per cui certi soggetti tendono ad accumulare prevalentemente sull’addome
  3. Altri 6 Rischi per la SALUTE legati all’accumulo di Grasso Addominale
  4. e molto altro

Sei pronto a tuffarti nella lettura di questa di questo interessantissimo articolo?

5 PILASTRI DELLA DIETA LOW CARB

Nata dall’osservazione attenta degli effetti dei carboidrati sulla salute, la dieta low carb è diventata un pilastro per coloro che cercano un benessere sostenibile e un fisico tonico.

PILASTRO #1: REGOLAZIONE INSULINA

Il primo pilastro di questa dieta si basa sulla regolazione dell’insulina, l’ormone chiave nella gestione del glucosio nel sangue.

Riducendo l’assunzione di carboidrati, si riduce anche la produzione di insulina, favorendo un ambiente corporeo più adatto alla gestione del peso e alla prevenzione delle malattie metaboliche.

PILASTRO #2: REGOLAZIONE GRELINA

Il secondo pilastro ruota attorno all’ormone grelina, noto anche come l’ormone della fame.

Una dieta low carb può influenzare positivamente la grelina, riducendo la sensazione di fame e aiutando a mantenere il controllo sugli impulsi alimentari.

PILASTRO #3: REGOLAZIONE ORMONI TIROIDEI

Il terzo pilastro si concentra sugli ormoni tiroidei, responsabili della regolazione del metabolismo.

La dieta low carb può migliorare la sensibilità tiroidea, facilitando la perdita di peso e mantenendo un livello energetico ottimale.

PILASTRO #4: REGOLAZIONE ADIPONECTINA

Il quarto pilastro affronta l’adiponectina, un ormone prodotto dal tessuto adiposo.

Riducendo l’apporto di carboidrati, si può aumentare la produzione di adiponectina, favorendo la combustione dei grassi e migliorando la sensibilità insulinica.

PILASTRO #5: REGOLAZIONE ORMONI SESSUALI

Infine, il quinto pilastro si basa sull’equilibrio degli ormoni sessuali.

La dieta low carb può influenzare positivamente gli ormoni sessuali, contribuendo a mantenere un sistema riproduttivo sano e un equilibrio ormonale ottimale.

 

LE PROTEINE IN POLVERE QUANDO SONO UTILI?

La maggior parte delle persone che si allena conosce bene quanto siano pubblicizzate le proteine in polvere!

Ma fanno bene alla salute?

Quali e quando eventualmente prendere a seconda del tuo obiettivo?

Di questo e molto altro ne parliamo nell’articolo approfondito:

“Proteine in polvere: fanno male? Meglio CONCENTRATE, ISOLATE O IDROLIZZATE”

 

CHE COS’E’ LA RESISTENZA INSULINICA?

La resistenza insulinica, un enigma fisiologico che coinvolge intricati processi biochimici ed endocrinologici, si manifesta quando le cellule del nostro corpo diventano meno sensibili all’insulina, l’ormone cruciale nella regolazione del glucosio.

Questo fenomeno, spesso legato a stili di vita sedentari e diete ricche di carboidrati raffinati, può essere il precursore di condizioni metaboliche gravi.

Il processo inizia con l’elevato consumo di carboidrati semplici, che stimolano la rapida produzione di insulina.

Nel tempo, le cellule diventano meno reattive a questo ormone, portando a livelli di insulina persistentemente elevati nel sangue.

Questa condizione può scatenare un circolo vizioso in cui l’eccesso di insulina promuove la formazione di grasso e la resistenza insulinica persiste.

La dieta low carb emerge come una soluzione brillante in questo scenario.

Riducendo l’apporto di carboidrati, si limita la produzione di insulina, alleviando lo stress sulle cellule e favorendo la loro sensibilità insulinica.

LA BIOCHIMICA sottostante a questa strategia è affascinante: meno carboidrati implicano meno picchi insulinici, riducendo il rischio di resistenza insulinica.

A LIVELLO FISIOLOGICO, la dieta low carb favorisce la chetosi, uno stato in cui il corpo brucia grassi per ottenere energia, abbassando la dipendenza da zuccheri.

Questa transizione biochimica non solo promuove la perdita di peso, ma anche la sensibilità insulinica.

IN TERMINI ENDOCRINOLOGICI, la dieta low carb regola la produzione di ormoni chiave come l’adiponectina, migliorando ulteriormente la sensibilità insulinica e contribuendo a prevenire o gestire la resistenza insulinica.

3 MOTIVI PER CUI CERTE PERSONE ACCUMULANO IN MODO LOCALIZZATO SULL’ADDOME

L’accumulo di grasso in specifiche aree del corpo, come addome, fianchi e bassa schiena, è un fenomeno intrigante che può essere esplorato attraverso la lente della biochimica e dell’endocrinologia.

MOTIVO #1: ORMONI STRESS E CORTISOLO

Il cortisolo, noto come l’ormone dello stress, può contribuire all’accumulo di grasso nella regione addominale.

In situazioni di stress cronico, i livelli di cortisolo rimangono elevati, stimolando la deposizione di grasso viscerale.

Questo tipo di grasso è attivamente coinvolto nei processi endocrini e può influenzare negativamente la sensibilità insulinica.

 

MOTIVO #2: INSULINA E CARBOIDRATI RAFFINATI

L’insulina, fondamentale nella regolazione del glucosio, può influenzare la distribuzione del grasso corporeo.

Una dieta ricca di carboidrati raffinati può innescare picchi insulinici, promuovendo l’accumulo di grasso soprattutto nell’addome.

La resistenza insulinica, spesso associata a questo tipo di alimentazione, può aggravare ulteriormente la situazione.

MOTIVO #3: ORMONI SESSUALI E ESTROGENI

Gli ormoni sessuali, come gli estrogeni, giocano un ruolo chiave nella distribuzione del grasso corporeo.

Cambiamenti ormonali legati all’età o a disfunzioni endocrine possono favorire l’accumulo di grasso sui fianchi e nella zona lombare.

RAPPORTO RESISTENZA INSULINICA E MASSA MUSCOLARE | 5 VERITA’

Entrare nel mondo della crescita muscolare con una dieta low carb comporta sfide intriganti e richiede una comprensione approfondita dei processi fisiologici, biochimici ed ormonali coinvolti.

Ecco le 5 principali difficoltà che gli appassionati di dettagli tecnici potrebbero incontrare:

  1. Disponibilità di Carboidrati per l’Energia Muscolare: La crescita muscolare richiede energia, e i carboidrati sono una fonte immediata. Con una dieta low carb, la disponibilità di glucosio può essere limitata, compromettendo l’intensità degli allenamenti e la sintesi proteica.
  2. Insulina e Anabolismo Muscolare: L’insulina, fondamentale per il trasporto del glucosio nelle cellule muscolari, svolge un ruolo chiave nella sintesi proteica. Con livelli ridotti di insulina nella dieta low carb, la capacità anabolica muscolare potrebbe essere compromessa.
  3. Equilibrio Proteico ed Eccesso di Proteine: Mantenere un equilibrio proteico ottimale è cruciale per la crescita muscolare. Tuttavia, in una dieta low carb, l’eccesso di proteine può portare a processi biochimici che utilizzano le proteine come fonte di energia, limitando la loro disponibilità per la costruzione muscolare.
  4. Ammontare di Glicogeno Muscolare: La dieta low carb può portare a livelli ridotti di glicogeno muscolare, che è essenziale per sostenere gli allenamenti ad alta intensità. Questo può compromettere la forza e la resistenza durante l’allenamento.
  1. Ormoni Anabolici: Gli ormoni anabolici, come il testosterone, sono fondamentali per la crescita muscolare. Una dieta low carb potrebbe influenzare negativamente questi ormoni, limitando il potenziale anabolico.

 

CREATINA E PALESTRA

Cosa sai a riguardo della creatina?

Il mondo dell’allenamento (e delle palestre in particolare) è ricco di falsi miti.

Questi “falsi” riguardano in buona parte anche l’integrazione!

La creatina NON fa eccezione…

È utile assumerla ai fini dell’incremento di massa muscolare?

Fa realmente ritenzione idrica o, al contrario, aiuta ad eliminarla?

Questo è molto altro lo vediamo nell’articolo dedicato:

“Creatina e Palestra: GUIDA COMPLETA”

 

Altri 6 RISCHI PER LA SALUTE LEGATI ALL’ ACCUMULO DI GRASSO ADDOMINALE

Per chi cerca il benessere e mira a rallentare l’invecchiamento, comprendere i rischi legati all’accumulo di grasso addominale è cruciale.

Attraverso una prospettiva biochimica ed endocrinologica, esploreremo altri 6 principali rischi associati a questa distribuzione specifica di grasso:

  1. Infiammazione Cronica: Il tessuto adiposo viscerale nell’addome è attivamente coinvolto nella produzione di citochine infiammatorie. L’infiammazione cronica può essere una porta d’accesso a molte malattie, inclusi problemi cardiovascolari e disturbi autoimmuni.
  2. Sindrome Metabolica: L’accumulo di grasso addominale è un componente chiave della sindrome metabolica, che include resistenza insulinica, ipertensione e dislipidemia. Questa sindrome aumenta il rischio di malattie cardiovascolari e diabete.
  3. Aumento del Cortisolo: Il grasso addominale è associato a un aumento del cortisolo, noto, come detto sopra, come ormone dello stress. Questo può influenzare negativamente la funzione ormonale, la pressione sanguigna e la salute del cuore.
  4. Alterazioni Ormonali: Il tessuto adiposo nell’addome può produrre estrogeni in eccesso, influenzando gli equilibri ormonali. Questo può aumentare il rischio di cancro al seno e disturbi riproduttivi nelle donne.
  5. Fegato Grasso Non Alcolico: L’eccesso di grasso nell’addome può contribuire allo sviluppo del fegato grasso non alcolico (NAFLD), una condizione che può portare a infiammazione epatica, cicatrizzazione e cirrosi.
  6. Disfunzione Endoteliale: L’accumulo di grasso addominale è associato alla disfunzione endoteliale, compromettendo la salute dei vasi sanguigni. Questo può aumentare il rischio di malattie cardiovascolari, inclusi ictus e attacchi di cuore.

ALTRI 7 MODI PER RIDURRE LA RESISTENZA INSULINICA

Per coloro che amano il bello di essere in salute e perseguono il benessere, ecco sette approcci intriganti che, attraverso la fisiologia, la biochimica ed l’endocrinologia, possono contribuire a ridurre la resistenza insulinica:

  1. Attività Fisica Pianificata: L’esercizio regolare è una chiave d’oro per migliorare la sensibilità insulinica. L’attività fisica stimola la captazione di glucosio da parte delle cellule muscolari, riducendo la necessità di elevati livelli di insulina.
  2. Dieta Bilanciata e Ricca di Fibre: Un’alimentazione equilibrata, con una giusta combinazione di proteine, grassi sani e carboidrati complessi, può mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue. Le fibre alimentari rallentano l’assorbimento di glucosio, aiutando a gestire la risposta insulinica.

  1. Controllo del Peso Corporeo: Mantenere un peso corporeo sano è fondamentale per la gestione della resistenza insulinica. L’eccesso di grasso corporeo, soprattutto nell’addome, è correlato a una maggiore resistenza insulinica.
  2. Consumo Moderato di Carboidrati: Sebbene una dieta low carb possa essere utile in alcuni casi, un consumo moderato di carboidrati complessi può sostenere la regolazione del glucosio e mantenere livelli di insulina bilanciati.
  3. Gestione dello Stress: Ridurre lo stress cronico è cruciale per migliorare la sensibilità insulinica. Il rilascio continuo di cortisolo durante situazioni stressanti può contribuire alla resistenza insulinica.
  4. Sonno Adeguato e di Qualità: Il sonno è strettamente legato alla regolazione ormonale, inclusa l’insulina. Assicurarsi di ottenere un sonno sufficiente e di qualità può favorire una migliore sensibilità insulinica.
  5. Integrazione di Alimenti Funzionali: Alcuni alimenti, come cannella, curcuma e omega-3, possono avere effetti positivi sulla sensibilità insulinica. Integrare questi alimenti nella dieta può essere un modo delizioso per sostenere la salute metabolica.

ADDOMINALI IN BASE AL TUO TIPO DI CORPO

Hai provato anche tu ad allenare gli addominali ma con scarsi risultati?

Ti piacerebbe:

  1. ridurre/eliminare il grasso localizzato sull’addome
  2. aumentare seriamente il volume dei tuoi muscoli addominali

Siccome io per primo ci sono passato (e mosso anche da questo mi sono laureato in scienze motorie) ho deciso di parlarne in modo chiaro, rendendo più semplici concetti difficili.

Di seguito la Presentazione del Manuale ADDOME FUNZIONALE:

>> Accedi al Manuale di 192 pagine Addome Funzionale.

CONCLUSIONI

Eccoci giunti alla fine di questo interessantissimo articolo.

Ricapitolando velocemente abbiamo visto:

  1. 5 pilastri della dieta low carb
  2. 3 motivi scientifici per cui certi soggetti tendono ad accumulare prevalentemente sull’addome
  3. Altri 6 Rischi per la SALUTE legati all’accumulo di Grasso Addominale
  4. e molto altro

Detto questo l’argomento dieta LOW CARB è molto vasto e ancora oggetto di studio, se hai ulteriori dubbi o domande puoi lasciare un commento qua sotto oppure contattarmi tranquillamente alla mail mattiababetto@fisicofunzionale.com e ti rispondo volentieri.

A questo se desideri anche allenarti seriamente ti consiglio di dare un occhiata ai percorsi di allenamento del Coach Miletto

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A presto.

Ci vediamo in un prossimo articolo.


Mattia Babetto Personal Trainer, esperto in ginnastica posturale e di Functional Training. Co-fondatore di fisicofunzionale.com

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oppure non esitare a contattarmi direttamente a mattiababetto@fisicofunzionale.com, sarò felice di crearti

una programmazione personalizzata.

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