Il gonfiore addominale rappresenta uno dei disturbi gastrointestinali più frequenti nella popolazione generale, ma quando è associato alla celiachia assume caratteristiche particolari che meritano un’analisi approfondita.
In questo articolo analizzeremo in dettaglio la relazione tra gonfiore addominale e celiachia, con un focus sulle cause fisiopatologiche, i meccanismi adattativi corporei e le possibili strategie di gestione, sia cliniche che legate allo stile di vita.
Che cos’è il gonfiore addominale?
Il gonfiore addominale (detto anche distensione addominale o “bloating”) è una sensazione soggettiva di pienezza, tensione o pressione all’interno dell’addome.
Può essere associato a una distensione visibile della parete addominale, ma non sempre.
Dal punto di vista biomeccanico, il gonfiore addominale è l’espressione di un equilibrio alterato tra:
- contenuto intraluminale (gas, liquidi, residui alimentari);
- tono muscolare della parete addominale;
- funzionalità del diaframma e dei muscoli del pavimento pelvico;
- sensibilità viscerale.
Nei pazienti celiaci, questo disturbo assume un ruolo centrale, tanto da essere considerato uno dei sintomi cardine della malattia.
La celiachia: un’intolleranza immunomediata al glutine
La celiachia è una malattia autoimmune che si manifesta in soggetti geneticamente predisposti (alleli HLA-DQ2 e HLA-DQ8). L’ingestione di glutine determina una risposta immunitaria anomala che danneggia la mucosa dell’intestino tenue, causando:
- atrofia dei villi intestinali,
- malassorbimento,
- infiammazione cronica.
La prevalenza stimata in Europa è di circa l’1% della popolazione, ma i casi diagnosticati rappresentano solo una parte del totale, poiché la malattia può presentarsi con forme subdole o atipiche. Tra i sintomi più comuni troviamo proprio il gonfiore addominale.
CORTISOLO, ECTOMORFO 45+
In questo contesto, la creatina funziona come un amplificatore metabolico: immagina di avere un serbatoio piccolo ma con una pompa che riesce a ricaricarti subito la benzina ogni volta che stai per rimanere a secco.
Risultato: più forza, più volume d’allenamento, più stimolo muscolare e – nel lungo termine – più crescita.
Il cortisolo, noto anche come ormone dello stress, è come il “direttore d’orchestra” che governa il ritmo del nostro corpo quando affrontiamo pressioni fisiche ed emotive.
Se, però, questa melodia diventa troppo incalzante e costante, si trasforma in un rumore assordante che logora lentamente il nostro organismo.
Per i soggetti over 45, in particolare quelli con costituzione ectomorfa (longilinea, con difficoltà ad aumentare massa muscolare e tendenza al consumo energetico elevato), tenere sotto controllo i livelli di cortisolo è fondamentale per preservare energia, muscolatura e qualità della vita.
Nell’articolo di seguito vediamo >> 5 Modi per abbassare il Cortisolo NATURALMENTE
Gonfiore addominale e celiachia: perché sono collegati?
Il legame tra gonfiore addominale e celiachia si basa su diversi meccanismi fisiopatologici:
1. Malassorbimento e fermentazione intestinale
Nei pazienti celiaci, la mucosa intestinale danneggiata riduce l’assorbimento di nutrienti. I carboidrati non digeriti raggiungono il colon, dove vengono fermentati dalla flora batterica con produzione di gas (idrogeno, metano, anidride carbonica). Questo processo porta a distensione e gonfiore.
2. Alterazione della motilità intestinale
La risposta infiammatoria cronica modifica la coordinazione neuromuscolare del tratto gastrointestinale. Si osservano episodi di ipermotilità alternata a rallentamento, con accumulo di gas e liquidi.
3. Ipersensibilità viscerale
Il paziente celiaco sviluppa una maggiore sensibilità agli stimoli intestinali. Anche piccole quantità di gas possono essere percepite come fastidiose, amplificando la sensazione di gonfiore.
4. Coinvolgimento della muscolatura addominale e respiratoria
Il gonfiore protratto modifica il comportamento motorio: il diaframma può risultare ipertonico e la parete addominale tende a perdere efficienza nel contenimento viscerale. Da qui la percezione di pancia gonfia e tensione costante.
Sintomi associati al gonfiore addominale nella celiachia
Il gonfiore addominale raramente si presenta isolato. In presenza di celiachia, si accompagna ad altri sintomi gastrointestinali e sistemici:
- dolore addominale diffuso o crampiforme,
- meteorismo con aumento dell’emissione di gas,
- diarrea cronica o alvo alterno,
- perdita di peso non giustificata,
- stanchezza persistente,
- anemia sideropenica,
- dolori articolari e muscolari,
- difficoltà di concentrazione (“brain fog”).
Questa varietà di manifestazioni rende la diagnosi complessa e spesso tardiva.
PANCIA GONFIA E METABOLISMO LENTO
Ci sarebbero davvero tante cose da dire ma QUESTA è FONDAMENTALE!
Se ti sembra di mangiar poco e:
* ingrassi (o comunque non dimagrisci)
* hai la pancia gonfia
allora leggi attentamente fino alla fine!
Devi sapere che se mangi poco il tuo corpo lo interpreta come uno stato di ALLARME!
E’ un Meccanismo Ancestrale (utile all’uomo centinaia e migliaia di anni fa nei periodi di carestia dove non c’era cibo).
Se il tuo corpo va in uno stato di allarme ecco cosa succede:
1. limita fortemente il dispendio energetico
2. “Brucia” subito il tessuto muscolare
3. Aumenta il CORTISOLO
Quest’ ormone secreto dal corpo:
– promuove la ritenzione idrica
– fa accumulare massa grassa (soprattutto sul PUNTO VITA)
– dà Gonfiore Addominale
Quindi ecco perchè si ha la pancia gonfia anche se si mangia poco e niente!
Quindi come cosa fare?
Occorre che per prima cosa “schiodi” il tuo metabolismo mangiando in modo differente sin da subito.
A tal proposito ti sarà molto utile questo nuovo articolo inerente:
Diagnosi: come distinguere gonfiore addominale da celiachia e altre cause
Il gonfiore addominale può essere presente anche in sindrome dell’intestino irritabile, intolleranza al lattosio, disbiosi o stress. La diagnosi di celiachia richiede un percorso specifico:
- Test sierologici
- anticorpi anti-transglutaminasi (tTG-IgA),
- anticorpi anti-endomisio (EMA),
- anticorpi anti-gliadina deamidata (DGP).
- Biopsia duodenale
Conferma la presenza di atrofia dei villi intestinali. - Test genetici HLA
Utili in casi dubbi, per escludere la predisposizione.
È importante che il paziente non inizi una dieta priva di glutine prima degli esami, altrimenti i risultati potrebbero falsarsi.
Gestione del gonfiore addominale nella celiachia
Una volta diagnosticata la celiachia, la strategia principale consiste nell’eliminazione totale e permanente del glutine dalla dieta. Tuttavia, il gonfiore addominale può persistere anche nei pazienti già in trattamento, soprattutto nelle fasi iniziali di adattamento.
Ecco le principali strategie:
1. Dieta senza glutine rigorosa
- Eliminare frumento, orzo, segale e derivati.
- Attenzione alla contaminazione crociata (utensili, superfici, oli di frittura).
- Privilegiare alimenti naturalmente senza glutine (riso, mais, quinoa, amaranto, legumi, patate).
2. Controllo delle fibre fermentabili (FODMAP)
Molti pazienti celiaci continuano a presentare gonfiore a causa di un eccesso di FODMAP (carboidrati fermentabili). Una dieta a basso contenuto di FODMAP, seguita con supervisione professionale, può ridurre i sintomi.
3. Supporto probiotico
La disbiosi intestinale è frequente nei celiaci. L’integrazione con probiotici selezionati favorisce l’equilibrio del microbiota e riduce la produzione eccessiva di gas.
4. Educazione motoria e respiratoria
Il professionista della motricità ha un ruolo cruciale. Tecniche di rieducazione diaframmatica e rinforzo della muscolatura addominale profonda (trasverso, multifido) migliorano il contenimento viscerale e riducono la percezione di gonfiore.
5. Attività fisica regolare
Camminata, yoga e allenamenti mirati alla mobilità addominale favoriscono la motilità intestinale e il drenaggio dei gas. Attenzione però a evitare esercizi ad alta intensità subito dopo i pasti.
6. Gestione dello stress
Lo stress amplifica l’ipersensibilità viscerale. Tecniche come mindfulness, rilassamento progressivo e training autogeno si sono rivelate utili nel modulare la percezione del gonfiore.
Gonfiore addominale e qualità della vita nel paziente celiaco
Il gonfiore addominale non è soltanto un sintomo fisico: ha ripercussioni psicologiche e sociali. Molti pazienti riferiscono:
- disagio nell’abbigliamento,
- imbarazzo nelle situazioni sociali,
- riduzione dell’autostima,
- limitazioni nella vita di relazione.
Per questo motivo, la gestione del gonfiore addominale deve essere integrata in un approccio multidisciplinare, che includa non solo gastroenterologi e nutrizionisti, ma anche fisioterapisti e specialisti dell’esercizio.
Approccio del professionista della motricità
Il contributo del professionista della motricità è spesso sottovalutato, ma può fare la differenza. Alcuni interventi mirati includono:
- Esercizi respiratori diaframmatici: favoriscono una distribuzione equilibrata delle pressioni addominali.
- Rinforzo del core profondo: trasverso dell’addome e pavimento pelvico agiscono come stabilizzatori interni.
- Stretching del rachide lombare: migliora la mobilità e riduce le tensioni addominali riflesse.
- Tecniche di mobilità viscerale: facilitano la dinamica intestinale e riducono le aderenze funzionali.
In questo modo, il paziente non solo controlla meglio i sintomi, ma recupera anche una percezione corporea positiva.
Prevenzione del gonfiore addominale nei pazienti celiaci
La prevenzione si basa su alcune regole pratiche:
- Aderenza costante alla dieta senza glutine.
- Mangiare lentamente, masticando bene per ridurre l’ingestione di aria.
- Evitare bevande gassate e gomme da masticare.
- Favorire l’idratazione con acqua naturale.
- Distribuire i pasti in più momenti della giornata, evitando abbuffate.
- Inserire attività motoria quotidiana anche di lieve intensità.
Conclusioni
Il gonfiore addominale e la celiachia sono due elementi strettamente connessi. Se da un lato il gonfiore rappresenta un sintomo chiave della malattia, dall’altro può persistere anche dopo l’inizio della dieta senza glutine, influenzando la qualità della vita del paziente.
La gestione ottimale richiede un approccio multidisciplinare che integri:
- diagnosi accurata,
- strategie nutrizionali,
- supporto probiotico,
- interventi di educazione motoria e respiratoria,
- cura della sfera psicologica.
Il ruolo del professionista della motricità è cruciale: attraverso esercizi mirati e una rieducazione posturale e respiratoria, contribuisce a migliorare la funzionalità addominale e ridurre la percezione di gonfiore.
Investire nella consapevolezza corporea e nello stile di vita attivo rappresenta il passo fondamentale per vivere la celiachia in modo sereno e con una migliore qualità di vita.
Di seguito trovi i principali programmi del Coach Umberto per allenarti a casa-
Se invece preferisci allenarti con i pesi uno degli ultimi Sistemi è il Rivoluzionario Fisico Da Spiaggia
Programma UOMO con 2 Manubri, >> prova 30 giorni di Fisico Da Spiaggia GRATIS
e se sei una donna:
Altri programmi simili a quest’ultimo, sempre che necessitano di due manubri, sono:
- Il Sistema BODYSTAR WORKOUT
Oppure valuta un Percorso Personalizzato con il Coach
Ci vediamo in un prossimo articolo.
Grazie per l’attenzione.
Mattia Babetto Personal Trainer, esperto in ginnastica posturale e di Functional Training. Co-fondatore di fisicofunzionale.com
Trovi Mattia Babetto anche su:
oppure non esitare a contattarmi direttamente a mattiababetto@fisicofunzionale.com
BIBLIOGRAFIA
- American College of Sports Medicine. American College of Sports Medicine position stand. Progression models in resistance training for healthy adults. Med Sci Sports Exerc 41: 687–708, 2009.
- Burd NA, Mitchell CJ, Churchward-Venne TA, Phillips SM. Bigger weights may not beget bigger muscles: Evidence from acute muscle protein synthetic responses after resistance exercise. Appl Physiol Nutr Metab
- Carpinelli RN. The size principle and a critical analysis of the unsubstantiated heavier-is-better recommendation for resistance training. J Exerc Sci Fit 6: 67–86, 2008.
- Ogasawara et al. Low-Load Bench Press Training to Fatigue Results in Muscle Hypertrophy Similar to High-Load Bench Press Training 2013
- Dinyer TK, Byrd MT, Garver MJ, Rickard AJ, Miller WM, Burns S, Clasey JL, Bergstrom HC. Low-Load vs. High-Load Resistance Training to Failure on One Repetition Maximum Strength and Body Composition in Untrained Women. J Strength Cond Res. 2019
- Iversen VM, Norum M, Schoenfeld BJ, Fimland MS. No Time to Lift? Designing Time-Efficient Training Programs for Strength and Hypertrophy: A Narrative Review. Sports Med. 2021
Altri articoli usati li trovi su: