Revisione del Protocollo HIT 10-20-30: L’Importanza della Frequenza Cardiaca di Recupero
Negli ultimi due anni, ho spesso enfatizzato l’uso della frequenza cardiaca come parametro chiave per misurare l’efficacia del protocollo HIT 10-20-30 di Bangsbo. Tuttavia, grazie anche al commento di un attento lettore del blog, ho riflettuto su un aspetto fondamentale che avevo trascurato: la variabilità della frequenza cardiaca durante le brevi ma intense variazioni di intensità.
Il Problema con la Misurazione Durante l’Esercizio
Il protocollo HIT 10-20-30 prevede cambi di intensità in tempi brevissimi (10 secondi di sprint, 20 secondi a intensità moderata e 30 secondi a bassa intensità). Questo rende praticamente impossibile utilizzare la frequenza cardiaca come parametro di misura accurato durante l’esercizio stesso. La frequenza cardiaca non risponde istantaneamente ai cambi di intensità, creando una discrepanza nei dati raccolti in tempo reale.
La Nuova Prospettiva: Frequenza Cardiaca di Recupero
Dopo ulteriori studi e ascoltando esperti nel campo, come Gian Mario Migliaccio, ho compreso che la vera chiave per misurare l’efficacia del protocollo HIT 10-20-30 sta nella frequenza cardiaca di recupero. In particolare, è cruciale misurare:
Frequenza cardiaca subito dopo la fine del protocollo: Questo dà un’idea dell’intensità complessiva dell’allenamento.
Frequenza cardiaca a 2 minuti dal termine: Fornisce una prima indicazione della capacità di recupero.
Frequenza cardiaca a 6 minuti dal termine: Un parametro ancora più significativo della capacità di recupero e dell’efficienza del sistema cardiovascolare.
Il Concetto di Recupero
Più velocemente la nostra frequenza cardiaca ritorna ai livelli basali, più il nostro sistema cardiovascolare è allenato ed efficiente. Questo parametro è molto più indicativo del nostro stato di forma rispetto alle misurazioni durante l’esercizio, specialmente in un protocollo ad alta intensità come il 10-20-30.
Applicazione Pratica nella Corsa
Gian Mario Migliaccio ha spiegato in dettaglio l’applicazione di questo concetto nella corsa. Nel suo video, illustra come monitorare e interpretare correttamente la frequenza cardiaca di recupero per ottenere un quadro accurato del proprio livello di fitness. Allego qui il video per ulteriori approfondimenti:
Conclusione
È importante evolvere e adattare le nostre conoscenze basate su nuove evidenze scientifiche. La misurazione della frequenza cardiaca di recupero offre una visione più precisa e utile dello stato di allenamento rispetto alle misurazioni effettuate durante l’esercizio stesso nel protocollo HIT 10-20-30 di Bangsbo. Invito tutti a rivedere il proprio approccio e a sperimentare questa metodologia per ottenere risultati migliori.